Dopo aver perlustrato tutti i
cunicoli all'interno della montagna, la compagnia si ritrova nuovamente di
fronte a quell'unica porta che prima non erano riusciti ad aprire, poichè il
legno si è rigonfio a causa dell'umidità. Il gruppo si ferma per un attimo in
silenzio davanti al pesantissimo tavolato di legno grezzo: tutti sanno che se
in quella cella non si scoprisse nulla, la ricerca del saggio dei Picchi Grigi sarebbe
un insuccesso e la loro missione a un punto morto. L'idea però di trovare
davvero al di là dell'ostacolo il passaggio che aveva scorto prima Ikrit
incoraggia tutti; e così i possenti Nork e Nerak uniscono le forze per vincere
una volta per tutte la resistenza del legno. Sotto i poderosi sforzi dei due
combattenti il legno lentamente cede e la urla di gioia dei compagni si
uniscono al tonfo sordo della porta schiantata al suolo.
Un nugolo di polvere si alza
nella celletta di fronte ai loro occhi; gli avventurieri trattengono il fiato
per qualche istante e, non appena le luci delle torce invadono la stanza,
riconoscono lo scheletro di un umano in angolo del locale altrimenti vuoto. La
carcassa deve essere lì da parecchi anni e nonostante una scrupolosa
osservazione non può dare aiuto alcuno ai nostri. Al fondo della celletta
però...... si apre una piccola apertura
scavata nella roccia!
Il passaggio è molto stretto,
tale da fare passare a fatica l'enorme Nork o chi indossa un'armatura completa.
Senza indugiare oltre il gruppo si muove ordinatamente. Ognuno sa cosa fare:
non è necessario parlare o decidere una formazione con cui avanzare; sarà
obbligatoriamente una fila indiana guidata da Thariel, che non è certo nuovo a
questo genere di responsabilità.
Thariel avanza, furtivo e
silenzioso come un'ombra, accompagnato dal clangore di chi alle sue spalle con un'armatura
indosso non può fare altrettanto. Egli guida i suoi compagni attraverso un
tunnel che si rivela essere molto lungo e in salita. Il nano Nerak informa
tutti che, dai suoi calcoli, stanno salendo a spirale verso la cima della
montagna; non manca più molto. E infatti dopo quasi un'ora il buio si fa meno
fitto, le pupille si stringono pronte a accogliere con gioia il lampo di luce
che annuncerà loro la fine del tunnel.
Thariel
fa fermare i suoi appena prima della fine del tunnel e guarda fuori: un ampio
spiazzo roccioso circolare delimitato da pareti ripidissime, nessun movimento
sospetto... "Usciamo!"
annuncia. Tutti corrono fuori e possono finalmente respirare aria fresca a
pieni polmoni, mentre osservano l'ambiente. La cima della montagna non è altro
che un imbuto di rocce scoscese profondo almeno 30 metri; tutto intorno a loro
vi è roccia che non ha mai conosciuto martello o scalpello; non ci sono vie di
uscita; unico elemento che interrompe la continuità della roccia è l'apertura
di una grotta nella parete Nord, il contenuto non è al momento visibile.
"Come osate venire qui a disturbarmi? Chi siete? Cosa volete?" dice una voce profondissima nelle
teste degli avventurieri. "Cerchiamo
il saggio dei Picchi Grigi" dice qualcuno "Sei tu?"
Un
pesantissimo rumore di passi è la risposta che ottiene la domanda.
Dall'oscurità della caverna qualcosa di gigantesco si muove; le forme non sono
ancora ben riconoscibili, ma mentre avanza sembra ogni tanto di vedere
luccicare delle scaglie.. La luce del sole impietosa mostra al gruppo uno
spettacolo tanto affascinante quanto terribile: di fronte a loro si trova una
bestia che ben pochi nel mondo materiale possono vantare di avere visto, e che
ancora meno hanno poi potuto raccontarlo, un DRAGO ROSSO GIGANTESCO! La
perfezione della forma delle sue ali, la purezza del colore dei suoi occhi,
l'armonia delle scaglie e i giochi di luce che si riflettono su di esse è ciò
che immagina chiunque quando vede la rappresentazione di un drago cantata e
inscenata da un bardo; i nostri tuttavia in questo momento sono maggiormente
concentrati sugli artigli lunghissimi, la coda irta di aculei, i denti
affilatissimi. Shall
la chierica, ben sapendo che la paura non è un buon compagno in battaglia,
lancia un incantesimo per mantenere saldo il coraggio del gruppo al cospetto
del mostro.
"Quel vecchio noioso l'ho mangiato ormai due
anni fa. E' da allora che nessun altro umano o simile osa venire fin quassù.
Non pensate che vi riserverò un trattamento differente!"
Non c'è
bisogno di sentire altro o di decidere il da farsi, anche perchè non esiste
alternativa alla morte che non contempli l'affrontare l'animale mostruoso. Come
sempre di fronte a una potenziale minaccia i nostri si dispongono in assetto da
combattimento. Alle prime parole del drago infatti Nerak il nano guerriero e
Nork il barbaro si dispongono, forse per l'ultima volta, in prima linea pronti
ad attaccare e a proteggere i compagni, Raelynn e Shall sono leggermente più
indietro e a lato, Thariel scompare in punto imprecisato con i pugnali
ritornanti in mano pronto per un attacco furtivo, gli elfi maghi Oromis e
Niemand si sistemano nelle retrovie per ottenere una maggiore protezione e
concentrazione per lanciare i loro incantesimi. Un silenzio mortale scende,
anticipatore della battaglia.
Nerak il
coraggioso è il primo. Con la sua pesante ascia carica il drago e tenta di
scalfire le dure scaglie delle zampe inferiori dell'animale. Nork lo segue
sperando che il suo spadone riesca a penetrare nelle carni del drago. Shall invoca
Selune perchè guidi i colpi dei compagni nei punti più deboli del nemico.
Raelynn incoccata una freccia saggia anch'egli la consistenza della pelle di
drago. Oromis genera una fiammella tra i suoi diti indici delle dimensioni di
un boccino, osserva il muso del drago, prende la mira e gli scaglia contro una
potente palla di fuoco. Nello stesso momento Thariel lancia i suoi pugnali alla
base del collo del drago. Niemand raccoglie dall'orecchino a forma di
donna-drago un incantesimo trasmessogli dalla Polla magica della sua Gilda di
Waterdeep, ora i suoi compagni sono avvolti da un'aura che li proteggerà dai
danni da fuoco. E' il finimondo, il drago attacca tre volte più veloce: morde
Nerak, colpisce con la coda Raelynn e con gli artigli Nork attraversando le
loro armature.
La battaglia
infuria e i guerrieri vedono che grazie ai loro sforzi sangue di drago sgorga
sulle loro lame; Shall attenta a non farsi colpire dal drago corre in soccorso
di chi subisce i colpi più gravi; la potenza devastante delle palle di fuoco è
attutita dalla magia del drago, ma riesce comunque a indebolire il drago. Proprio
nel momento in cui la forza e i colpi del gruppo unito e ben coordinato
sembrano avere avuto la meglio, ecco che dalle fauci del mostro sprizza un
cono di fuoco che colpisce tutto ciò che c'è nello spiazzo e supera in parte la
protezione magica che avvolge i combattenti. Il dolore è fortissimo, ma i
guerrieri vi sono abituati, Oromis il mago viene investito completamento dal
soffio e cade svenuto. Thariel e Niemand evitano le fiamme il primo grazie alla
sua leggendaria destrezza, il secondo grazie al fatto che stesse volando sopra
al drago e fuori dalla portata del soffio. Thariel, furioso alla vista dei
compagni feriti, lancia i suoi pugnali ancora una volta e il drago emette un
urlo fortissimo e straziante; un'ultima palla di fuoco scagliata dall'alto da
Niemand abbatte il drago per sempre.
Tutti si
rimettono in piedi, si guardano le ferite e accorrono da Oromis. Shall è già
all'opera e, dopo un'angosciante e silenziosa attesa, l'elfo riapre gli occhi e
tossisce, è vivo! Un grido di esultanza corale rimbomba nella caverna e tutti
possono finalmente abbracciarsi e urlare al cielo la gioia di essere vivi.
Posate le armi
e medicate le ferite, Nork e Nerak staccano due zanne del drago, un piccolo
souvenir della grande impresa, mentre gli altri trovano all'interno della
grotta un ricco tesoro e riempiono le borse conservanti di denaro e oggetti
meravigliosi.
Decidono di
tornare ai cavalli, che avevano lasciato alla base della montagna. Così dopo un
ultimo sguardo al corpo del drago i nostri iniziano a ridiscendere il tunnel in
silenzio; la scoperta della morte del saggio dei Picchi Grigi porta a tutti la
stessa domanda: "Cosa facciamo adesso?"
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